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venerdì 29 gennaio 2010

Addio giovane Holden

E' morto due giorni fa, all'età di 91 anni, J.D. Salinger, lo scrittore noto a tutti per il suo romanzo di formazione pubblicato nel '51, Il giovane Holden (titolo originale, The Catcher in the Rye).

Originario di New York, sposatosi 2-3 volte, padre di due figli, di lui si dice che fosse un uomo riservato, schivo, e che abbia passato gran parte degli ultimi decenni a scrivere opere che non ha mai voluto far pubblicare.


In America The Catcher in the Rye  è molto diffuso e viene letto nelle scuole, è un po' come per noi i Promessi Sposi (il romanzo più recente che ci fanno leggere, perché nelle scuole italiane il Novecento è cosa quasi ignota). Anche in Italia viene comunque considerato un capolavoro. La traduzione è ormai obsoleta ma è un libro che merita, soprattutto se letto quando si è ancora ragazzi... anche se temo che gli adolescenti di oggi  non riuscirebbero ad apprezzarlo.

Interessante la ragione del titolo originale del libro. The Catcher in the Rye fa riferimento ad una antica poesia di Robert Burns (poeta e compositore scozzese del '700) intitolata Comin' Through the Rye:

« Gin a body meet a body   
Coming thro' the rye,
Gin a body kiss a body
Need a body cry? »
 che in italiano è

« Se una persona incontra una persona
Che si avvicina in un campo di segale,
Se una persona bacia una persona
Quella persona deve piangere? »
Ad un certo punto del romanzo Holden, quando la sorella Phoebe gli chiede cosa voglia veramente fare da grande, risponde, ispirandosi alla poesia di Burns, di voler salvare i bambini che giocano nel campo di segale, afferrandoli un attimo prima che cadano nel burrone:

"I’m standing on the edge of some crazy cliff. What I have to do, I have to catch everybody if they start to go over the cliff - I mean if they’re running and they don’t look where they’re going I have to come out from somewhere and catch them. That’s all I’d do all day. I’d just be the catcher in the rye and all."

1 commento:

  1. prima o dopo tocca a tutti, evviva...

    la leggenda vuole che l'assassino di Lennon avesse in tasca una copia del suo libro al momento dell'arresto

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