
Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell'Armata Rossa giunte ad Auschwitz trovarono il campo di concentramento - abbandonato dai nazisti in ritirata alcuni giorni prima, insieme ai pochi prigionieri in grado di andarsene - e liberarono i pochi sopravvissuti. Una scoperta che rivelò al mondo le crudeltà del nazismo.
Per quelli che sono in Veneto, segnalo una serie di incontri/eventi a Venezia, per ricordare le vittime dell'Olocausto e del fascismo. Tra i vari appuntamenti, domenica 24 gennaio ci sarà un concerto alla Fenice.
http://www.culturaspettacolovenezia.it/index.php?iddoc=11789
Se non lo avete ancora fatto, vi consiglio anche di leggere Se questo è un uomo di Primo Levi, romanzo autobiografico scritto subito dopo l'esperienza proprio in quel campo di concentramento. E' un libro che fa soffrire ma permette di rendersi davvero conto di come i prigionieri vivessero la vita di tutti i giorni, anche nelle piccole cose, e di come la loro dignità umana fosse stata annullata.
L'anno scorso a quest'ora io ero un uomo libero [...]. Pensavo a moltissime lontane cose: al mio lavoro, alla fine della guerra, al bene e al male, alla natura delle cose e alle leggi che governano l'agire umano; e inoltre alle montagne, a cantare, all'amore, alla musica, alla poesia. Avevo una enorme, radicata, sciocca fiducia nella benevolenza del destino, e uccidere e morire mi parevano cose estranee e letterarie. I miei giorni erano lieti e tristi, ma tutti li rimpiangevo, tutti erano densi e positivi; l'avvenire mi stava davanti come una garnde ricchezza. Della mia vita di allora non mi resta oggi che quanto basta per soffrire la fame e il freddo; non sono più abbastanza vivo per sapermi sopprimere.
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