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mercoledì 27 gennaio 2010

Eremita di città: nelle foto di Fulvio Roiter la vita solitaria di Ernesto Girotto

Forse solo poche persone conoscono la vita di Ernesto Girotto. Nel sito di Repubblica di oggi viene ricordata la sua storia. Per capire la storia incredibile dell'Eremita di città vi consiglio di leggere Un uomo senza desideri dei fratelli Roiter e di guardare Terra madre di Olmi ...

Quali sono i veri desideri della nostra società e che cosa è davvero capace di soddisfarci? E’ questa la provocazione lanciata dai fratelli Fulvio e Ignazio Roiter nel libro «Un uomo senza desideri», che racconta attraverso splendide immagini e testi inediti la vita solitaria di Ernesto Girotto, vissuto per più di quarant’anni in un piccolo podere di San Cipriano senza alcun contatto con l’esterno. Un pozzo per l’acqua, pochi stracci per coprirsi, un ettaro di terra per coltivare il proprio nutrimento e per procurarsi la legna da ardere: questo e nient’altro era ciò di cui Ernesto Girotto aveva bisogno. E il libro dei Roiter colpisce come uno schiaffo la società del consumismo, dei falsi bisogni e degli sprechi. Proprio in un momento di crisi economica, che ci pone di fronte alla necessità di ridurre i nostri bisogni e di tornare a distinguere l’e ssenziale dall’eccesso, il Comitato Provinciale Auser ha voluto accendere ancora una volta i riflettori su un uomo che, nella sua scelta di vita radicale ed estrema, estrema, costituisce un esempio inimitabile di sobrietà e di forza morale. La Libreria Lovat di Villorba ha ospitato in un affollatissimo incontro Ignazio Roiter, primario dell’ospedale di Oderzo e autore dei testi che accompagnano le immagini di Fulvio. I due fratelli sono stati tra i pochissimi visitatori ad avere accesso alla tenuta di questo straordinario eremita di città, morto di stenti all’età di 73 anni, a seguito della siccità che nel 2003 ha martoriato la campagna veneta. La vita solitaria e radicale di Girotto è stata protagonista anche del documentario di Ermanno Olmi «Terra Madre», che mutua il suo nome da un progetto di Slow Food, il movimento nato per difendere le biodiversità e la qualità delle produzioni agro-alimentari locali. Il piccolo podere di San Cipriano, che nel 2008 si è aggiudicato il concorso «Luoghi di Valore» della Fondazione Benetton, è da anni oggetto di discussione sulla sua destinazione. Il sindaco di Roncade, Simonetta Rubinato, che come avvocato molti anni fa aveva difeso Girotto dalla domanda di interdizione presentata dalla sorella, non ha mai nascosto la volontà di crearne un museo, mentre Slow Food vorrebbe farne un presidio di rilievo internazionale, salvaguardando quella terra rimasta incontaminata come una piccola finestra aperta sul passato e sulla purezza della natura.

2 commenti:

  1. un grande, a volte penso che vorrei fare come lui, ma ci vogliono coraggio e competenze anche pratiche e tecniche che io non ho. Il film non l'ho ancora visto purtroppo...

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  2. Tutto questo a pochi passi dalle nostre case, dalle nostre realtà spesso frivole e insofferenti (almeno per quanto mi riguarda). Uomo coraggioso e senza compromessi. Mi chiedo però se sia più difficile allontanarsi ed isolarsi dalla realtà in cui viviamo oppure cercare di vivere con gli altri, interagendo e sopportando tutte le difficoltà che si presentano appena ti alzi dal letto al mattino.

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